Guida di Valeria

Valeria
Guida di Valeria

Le Guide ai Quartieri

Lazzaro si divide in più frazioni, le cui più importanti sono: Fornace, Casalotto Ferrina, Rione Stazione, Lazzaro centro, Paolia, Sant'Elia di Lazzaro, Lavandara, Olivitello, Capo d'Armi, Riace. Lazzaro è attraversata dalla direttrice jonica per la sua posizione sul mare. Ciò ha storicamente influito sullo sviluppo del paese, rendendolo più grande del comune stesso di Motta San Giovanni che lo comprende. È attraversata infatti dalla Strada statale 106 Jonica (Reggio Calabria - Taranto) e dal Servizio ferroviario suburbano di Reggio Calabria (Villa San Giovanni - Melito di Porto Salvo). La cittadina è nota per essere una località di notevole interesse archeologico, in quanto luogo di ritrovamento di diversi reperti. Tra i più importanti, in località Lia, i resti di una villa romana appartenuta probabilmente al patrizio Publio Valerio, il quale ospitò Cicerone in fuga da Roma dopo la condanna subita da parte del Primo triumvirato. In località Capo dell'Armi sono stare rinvenute numerose tracce della presenza dei primi cristiani, tra le quali: un'iscrizione sepolcrale della Lettera ai Romani (8,31) di San Paolo, di età protocristiana ; un mattone andato ormai perduto con graffito cristiano recante la scritta «Bibas [o forse Vivas] ad Deo», databile fra il IV secolo d.C. e il VI secolo d.C.; un corredo di oreficeria; una necropoli protocristiana. Inoltre è stata rinvenuta una lucerna raffigurante la Menorah, il candelabro ebraico a sette bracci: testimonianza di una probabile presenza di una comunità ebraica databile intorno al IV secolo. Sempre a Capo dell'Armi, verso la fine del XIX secolo (comunque prima del 1882), furono ritrovate quattro ghiande missili, testimonianza dell'attività condotta da Quinto Salvidieno Rufo Salvio nello Stretto di Messina, in occasione della guerra navale fra Ottaviano e Sesto Pompeo del 42 a.C. Nel 1948, durante i lavori per la costruzione dell'acquedotto, fu rinvenuta casualmente una stipe votiva dedicata al culto della dea Demetra. Le statuine ritrovate sono state datate tra la fine del V secolo a.C. e i primi anni del III secolo a.C. Già nel 1904 erano state rinvenute alcune statuette fittili femminili databili intorno al IV secolo a.C., dedicate probabilmente a Demetra e/o a Kore. In occasione degli scavi del 1904, fu rinvenuta contestualmente una colonnina dorica e una stele di pietra databile nello stesso periodo delle statuette, recante l'iscrizione: "Kleainetas, figlio di Nicomaco, vota alla dea la decima parte di qualcosa di suo"; Tutto ciò a testimonianza di un probabile luogo di culto greco. Importante è a Lazzaro l'attività folkloristica; i gruppi folklorici sono tre: Lazzaro, Leucopetra e Capo d'Armi, tutti interpreti della tarantella calabrese, meglio nota come viddaneddha. Attualmente le principali attività di Lazzaro sono legate all'industria dei laterizi ed alle attività ristorative. Lazzaro è nota per essere il luogo di lavorazione della Pietra di Lazzaro: una roccia sedimentaria calcarea, molto utilizzata in edilizia.
Lazzaro
Lazzaro si divide in più frazioni, le cui più importanti sono: Fornace, Casalotto Ferrina, Rione Stazione, Lazzaro centro, Paolia, Sant'Elia di Lazzaro, Lavandara, Olivitello, Capo d'Armi, Riace. Lazzaro è attraversata dalla direttrice jonica per la sua posizione sul mare. Ciò ha storicamente influito sullo sviluppo del paese, rendendolo più grande del comune stesso di Motta San Giovanni che lo comprende. È attraversata infatti dalla Strada statale 106 Jonica (Reggio Calabria - Taranto) e dal Servizio ferroviario suburbano di Reggio Calabria (Villa San Giovanni - Melito di Porto Salvo). La cittadina è nota per essere una località di notevole interesse archeologico, in quanto luogo di ritrovamento di diversi reperti. Tra i più importanti, in località Lia, i resti di una villa romana appartenuta probabilmente al patrizio Publio Valerio, il quale ospitò Cicerone in fuga da Roma dopo la condanna subita da parte del Primo triumvirato. In località Capo dell'Armi sono stare rinvenute numerose tracce della presenza dei primi cristiani, tra le quali: un'iscrizione sepolcrale della Lettera ai Romani (8,31) di San Paolo, di età protocristiana ; un mattone andato ormai perduto con graffito cristiano recante la scritta «Bibas [o forse Vivas] ad Deo», databile fra il IV secolo d.C. e il VI secolo d.C.; un corredo di oreficeria; una necropoli protocristiana. Inoltre è stata rinvenuta una lucerna raffigurante la Menorah, il candelabro ebraico a sette bracci: testimonianza di una probabile presenza di una comunità ebraica databile intorno al IV secolo. Sempre a Capo dell'Armi, verso la fine del XIX secolo (comunque prima del 1882), furono ritrovate quattro ghiande missili, testimonianza dell'attività condotta da Quinto Salvidieno Rufo Salvio nello Stretto di Messina, in occasione della guerra navale fra Ottaviano e Sesto Pompeo del 42 a.C. Nel 1948, durante i lavori per la costruzione dell'acquedotto, fu rinvenuta casualmente una stipe votiva dedicata al culto della dea Demetra. Le statuine ritrovate sono state datate tra la fine del V secolo a.C. e i primi anni del III secolo a.C. Già nel 1904 erano state rinvenute alcune statuette fittili femminili databili intorno al IV secolo a.C., dedicate probabilmente a Demetra e/o a Kore. In occasione degli scavi del 1904, fu rinvenuta contestualmente una colonnina dorica e una stele di pietra databile nello stesso periodo delle statuette, recante l'iscrizione: "Kleainetas, figlio di Nicomaco, vota alla dea la decima parte di qualcosa di suo"; Tutto ciò a testimonianza di un probabile luogo di culto greco. Importante è a Lazzaro l'attività folkloristica; i gruppi folklorici sono tre: Lazzaro, Leucopetra e Capo d'Armi, tutti interpreti della tarantella calabrese, meglio nota come viddaneddha. Attualmente le principali attività di Lazzaro sono legate all'industria dei laterizi ed alle attività ristorative. Lazzaro è nota per essere il luogo di lavorazione della Pietra di Lazzaro: una roccia sedimentaria calcarea, molto utilizzata in edilizia.

Informazioni sulla città/località

La spiaggia di Saline Ioniche, Joniche, o Saline di Reggio, è situata nel comune di Montebello Jonico in provincia di Reggio Calabria. L’intera zona era famosa in passato per la produzione del sale e la coltivazione del gelsomino. L’arenile è stretto e lungo a causa dell’erosione da parte del mare ed è composto da sabbia di media granulometria di colore chiaro. Nelle immediate vicinanze della spiaggia vi sarà inoltre possibile visitare l’Oasi Naturale di Saline che consiste in due laghetti naturali che fanno da habitat ad alcune specie come i fenicotteri rosa, i cavalieri d’Italia e gli aironi cenerini.
Montebello Ionico
La spiaggia di Saline Ioniche, Joniche, o Saline di Reggio, è situata nel comune di Montebello Jonico in provincia di Reggio Calabria. L’intera zona era famosa in passato per la produzione del sale e la coltivazione del gelsomino. L’arenile è stretto e lungo a causa dell’erosione da parte del mare ed è composto da sabbia di media granulometria di colore chiaro. Nelle immediate vicinanze della spiaggia vi sarà inoltre possibile visitare l’Oasi Naturale di Saline che consiste in due laghetti naturali che fanno da habitat ad alcune specie come i fenicotteri rosa, i cavalieri d’Italia e gli aironi cenerini.
Reggio è situata sulla punta dello "stivale", alle pendici dell'Aspromonte. A ovest si affaccia sullo stretto di Messina, braccio di mare di circa 3,5 km che la separa da Messina, sponda occidentale dello stretto. Insieme le due città formano l'Area metropolitana dello Stretto, l’esatto centro geografico di quello che per gli antichi romani era il “Mare Nostrum” Nella frazione di Bocale (esattamente dove è posizionata Casetta Michelina) la città è attraversata dal 38º parallelo, dove è stato eretto un obelisco con un monolite di marmo di Carrara. Nell'area metropolitana, precisamente nel comune di Brancaleone, si colloca il luogo più meridionale della penisola italiana, il Promontorio di Eracle, oggi Capo Spartivento dove è stato costruito nel 1867 il Faro di Capo Spartivento, a 64 m s.l.m. con una lanterna visibile fino a 22 miglia nautiche. Luighi da visitare sulla jonica: Pentidattilo, Bova Superiore e Bova Marina, San Lorenzo, Condofuri marina, Bianco, Africo. Sulla costa opposta da Reggio verso Salerno invece: Scilla, Bagnara Marina, Gioia Tauro, Tropea. Da Villa San Giovanni sarà possibile imbarcarsi (anche a piedi) per visitare la Sicilia e le isole Eolie.
74 ντόπιοι το προτείνουν
Reggio Calabria
74 ντόπιοι το προτείνουν
Reggio è situata sulla punta dello "stivale", alle pendici dell'Aspromonte. A ovest si affaccia sullo stretto di Messina, braccio di mare di circa 3,5 km che la separa da Messina, sponda occidentale dello stretto. Insieme le due città formano l'Area metropolitana dello Stretto, l’esatto centro geografico di quello che per gli antichi romani era il “Mare Nostrum” Nella frazione di Bocale (esattamente dove è posizionata Casetta Michelina) la città è attraversata dal 38º parallelo, dove è stato eretto un obelisco con un monolite di marmo di Carrara. Nell'area metropolitana, precisamente nel comune di Brancaleone, si colloca il luogo più meridionale della penisola italiana, il Promontorio di Eracle, oggi Capo Spartivento dove è stato costruito nel 1867 il Faro di Capo Spartivento, a 64 m s.l.m. con una lanterna visibile fino a 22 miglia nautiche. Luighi da visitare sulla jonica: Pentidattilo, Bova Superiore e Bova Marina, San Lorenzo, Condofuri marina, Bianco, Africo. Sulla costa opposta da Reggio verso Salerno invece: Scilla, Bagnara Marina, Gioia Tauro, Tropea. Da Villa San Giovanni sarà possibile imbarcarsi (anche a piedi) per visitare la Sicilia e le isole Eolie.

Offerta gastronomica

Sul lungomare di Lazzaro dopo una bella passeggiata nel tardo pomeriggio oppure come pausa dal mare a pranzo, non dimenticate di andare a mangiare la pizza più buona della zona presso il Ristorante Pizzeria, Altamarea.
Alta Marea
132 Lungomare Cicerone
Sul lungomare di Lazzaro dopo una bella passeggiata nel tardo pomeriggio oppure come pausa dal mare a pranzo, non dimenticate di andare a mangiare la pizza più buona della zona presso il Ristorante Pizzeria, Altamarea.
A colazione o dopo cena, qui troverete le più buone granite della zona! Brioche sempre appena sfornate, gelati, rustici di zona, ma anche pasticceria e torte. Provare per credere;)
La Pergola
1 Via Anna Magnani
A colazione o dopo cena, qui troverete le più buone granite della zona! Brioche sempre appena sfornate, gelati, rustici di zona, ma anche pasticceria e torte. Provare per credere;)
Se cercate un ristorante con una vista mozzafiato, allora dovete provare il ristorante Leucopetra. Il ristorante porta il nome storico (greco) di Lazzàro. Posto esattamente in corrispondenza di Capo D'Armi, gode di una vista incredibile! I piatti sono tutti locali.
Ristorante Leucopetra
Se cercate un ristorante con una vista mozzafiato, allora dovete provare il ristorante Leucopetra. Il ristorante porta il nome storico (greco) di Lazzàro. Posto esattamente in corrispondenza di Capo D'Armi, gode di una vista incredibile! I piatti sono tutti locali.