La guida di Beata

Beata
La guida di Beata

Posti da vedere

Un borgo medievale arroccato su una verdeggiante collina calcarea sovrastata dal Castello della Fava, da cui si ammira lo splendido panorama di mare e pianura circostante. Posada è uno dei luoghi più suggestivi della costa orientale ed eccelle per storia, cultura e paesaggi, tanto da far parte del club dei borghi più belli d’Italia ed esser stato insignito della Bandiera arancione. Sorge sulle ceneri di una colonia cartaginese, nota come Feronia: infatti è uno dei centri abitati più antichi dell’Isola (V-IV secolo a.C.). In auge in età giudicale, tramontò con l’avvento dei pirati saraceni, che l’adocchiarono dal mare come un tesoro. Il paese conserva oggi il fascino medievale e si presenta come un labirinto di pietra fatto di intricati vicoli, ripide scalinate, archi e piazzette inaspettate, come se l’architettura stessa narrasse di fughe e rappresaglie. Imperdibile il castello, costruito dai giudici di Gallura poco prima del 1200 e conquistato da quelli di Arborea e poi dalla Corona aragonese. Oggi rimane la torre e le rovine restaurate della cinta muraria: una scala in legno porta in cima alla torre da cui si domina tutto il territorio. La leggenda dice che gli abitanti del castello, assediato dai turchi, diedero a un piccione l’ultima fava delle derrate alimentari. Da qui il nome. Una visita merita anche la chiesa parrocchiale di sant'Antonio Abate, patrono del paese, risalente al 1324 e ricostruita nel Seicento, meglio se durante i festeggiamenti in suo onore a gennaio, in mezzo a enormi falò e suggestive processioni. La costa vicina è da sogno: la spiaggia di San Giovanni di Posada è una lingua di sabbia morbida e dorata che si immerge in un mare turchese; quella di Su Tiriarzu ha acqua cristallina e sabbia bianca, circondata da montagne e bordata da gigli bianchi.
56 ντόπιοι το προτείνουν
Posada, Sardinia
56 ντόπιοι το προτείνουν
Un borgo medievale arroccato su una verdeggiante collina calcarea sovrastata dal Castello della Fava, da cui si ammira lo splendido panorama di mare e pianura circostante. Posada è uno dei luoghi più suggestivi della costa orientale ed eccelle per storia, cultura e paesaggi, tanto da far parte del club dei borghi più belli d’Italia ed esser stato insignito della Bandiera arancione. Sorge sulle ceneri di una colonia cartaginese, nota come Feronia: infatti è uno dei centri abitati più antichi dell’Isola (V-IV secolo a.C.). In auge in età giudicale, tramontò con l’avvento dei pirati saraceni, che l’adocchiarono dal mare come un tesoro. Il paese conserva oggi il fascino medievale e si presenta come un labirinto di pietra fatto di intricati vicoli, ripide scalinate, archi e piazzette inaspettate, come se l’architettura stessa narrasse di fughe e rappresaglie. Imperdibile il castello, costruito dai giudici di Gallura poco prima del 1200 e conquistato da quelli di Arborea e poi dalla Corona aragonese. Oggi rimane la torre e le rovine restaurate della cinta muraria: una scala in legno porta in cima alla torre da cui si domina tutto il territorio. La leggenda dice che gli abitanti del castello, assediato dai turchi, diedero a un piccione l’ultima fava delle derrate alimentari. Da qui il nome. Una visita merita anche la chiesa parrocchiale di sant'Antonio Abate, patrono del paese, risalente al 1324 e ricostruita nel Seicento, meglio se durante i festeggiamenti in suo onore a gennaio, in mezzo a enormi falò e suggestive processioni. La costa vicina è da sogno: la spiaggia di San Giovanni di Posada è una lingua di sabbia morbida e dorata che si immerge in un mare turchese; quella di Su Tiriarzu ha acqua cristallina e sabbia bianca, circondata da montagne e bordata da gigli bianchi.
Uno dei pochi nuraghi ben conservati nella nostra zona. Il sito è gestito, ingresso costa 3 eur a persona
17 ντόπιοι το προτείνουν
Nuraghe San Pietro
17 ντόπιοι το προτείνουν
Uno dei pochi nuraghi ben conservati nella nostra zona. Il sito è gestito, ingresso costa 3 eur a persona
Un bellissimo borgo dei pescatori con la torre aragonese. Un posto perfetto per le passeggiate serali, ci sono qui alcuni buoni ristoranti e una gelateria dove potete assaggiare un ottimo gelato alla pompia. Bella spiaggia.
41 ντόπιοι το προτείνουν
Santa Lucia
1 piazza della chiesa
41 ντόπιοι το προτείνουν
Un bellissimo borgo dei pescatori con la torre aragonese. Un posto perfetto per le passeggiate serali, ci sono qui alcuni buoni ristoranti e una gelateria dove potete assaggiare un ottimo gelato alla pompia. Bella spiaggia.
Cinque chilometri di sabbia dorata e morbida, mare azzurro e limpido e fondale basso, ideale per i bambini. La Caletta è una lunga e ampia spiaggia che parte dal piccolo borgo marino omonimo, frazione di Siniscola, uno dei maggiori centri della Baronìa, e si estende fino allo stagno di su Graneri. Una pineta contorna la ‘spiaggia grande’ - così chiamata per differenziarla dalle altre spiagge siniscolesi - quasi contigua con la spiaggia di san Giovanni di Posada: sono interrotte soltanto dal moderno porto turistico della Caletta, ricco di servizi: scuola di vela, surf e sub, noleggio attrezzature, partenza per escursioni in barca o in gommone. Il litorale è spesso battuto dai venti, non a caso la ‘spiaggia grande’ è attrezzata per sport acquatici, tra cui kite e windsurf. La Caletta offre un ampio parcheggio, meta abituale di camperisti e campeggiatori e, nelle vicinanze. Nel borgo troverai tutti i servizi, compresi noleggio di auto e bici, ristoranti, pizzerie e locali.
84 ντόπιοι το προτείνουν
La Caletta
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Cinque chilometri di sabbia dorata e morbida, mare azzurro e limpido e fondale basso, ideale per i bambini. La Caletta è una lunga e ampia spiaggia che parte dal piccolo borgo marino omonimo, frazione di Siniscola, uno dei maggiori centri della Baronìa, e si estende fino allo stagno di su Graneri. Una pineta contorna la ‘spiaggia grande’ - così chiamata per differenziarla dalle altre spiagge siniscolesi - quasi contigua con la spiaggia di san Giovanni di Posada: sono interrotte soltanto dal moderno porto turistico della Caletta, ricco di servizi: scuola di vela, surf e sub, noleggio attrezzature, partenza per escursioni in barca o in gommone. Il litorale è spesso battuto dai venti, non a caso la ‘spiaggia grande’ è attrezzata per sport acquatici, tra cui kite e windsurf. La Caletta offre un ampio parcheggio, meta abituale di camperisti e campeggiatori e, nelle vicinanze. Nel borgo troverai tutti i servizi, compresi noleggio di auto e bici, ristoranti, pizzerie e locali.
Un paradiso costiero che ti lascerà senza fiato. La spiaggia di Capo Comino, nel territorio di Siniscola, in Baronìa, ha sabbia bianca e finissima, che forma gigantesche dune candide punteggiate di ginepri, piante mediterranee caratteristiche e scogli sparsi sull’arenile. Il mare si distingue per una particolare sfumatura celeste. Le acque sono estremamente trasparenti e si intonano con il verde della vegetazione e con l’isola Ruja, scoglio di porfido rosso raggiungibile a nuoto o a piedi. A sud, dove la zona diventa rocciosa, si trova un faro, situato in prossimità del promontorio che dà nome alla zona. La località è dotata di ampio parcheggio e punti ristoro. Inoltre, è meta ideale per i surfisti ed è amata da quanti praticano la pesca subacquea. Alle spalle della spiaggia, troverai la zona umida degli stagni di Salina Manna e Salinedda, che offre ospitalità a una ricca fauna lacustre. La cornice naturalistica ne ha fatto luogo ideale per il film di alcuni registi come Lina Wertmüller, che vi ha girato alcune scene di ‘Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto’ (1974), Carroll Ballard (‘Black Stallion’, 1979) e Guy Ritchie (‘Swept Away’, 2001). Raggiungerai facilmente la spiaggia passando per il borgo turistico della Caletta, dove oltre a un attrezzato porto, potrai goderti un’altra meraviglia costiera di Siniscola. I fondali di fronte a Capo Comino, a pochi centinaia di metri dalla riva, sono un paradiso per il diving: qui troverai i resti di una flotta romana del periodo dell’imperatore Nerone, affondata durante una tempesta. E negli stessi abissi giacciono anche la nave Comandante Bafile e un piccolo aereo francese, rispettivamente, dal 1942 e dal 1963.
24 ντόπιοι το προτείνουν
Capo Comino
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Un paradiso costiero che ti lascerà senza fiato. La spiaggia di Capo Comino, nel territorio di Siniscola, in Baronìa, ha sabbia bianca e finissima, che forma gigantesche dune candide punteggiate di ginepri, piante mediterranee caratteristiche e scogli sparsi sull’arenile. Il mare si distingue per una particolare sfumatura celeste. Le acque sono estremamente trasparenti e si intonano con il verde della vegetazione e con l’isola Ruja, scoglio di porfido rosso raggiungibile a nuoto o a piedi. A sud, dove la zona diventa rocciosa, si trova un faro, situato in prossimità del promontorio che dà nome alla zona. La località è dotata di ampio parcheggio e punti ristoro. Inoltre, è meta ideale per i surfisti ed è amata da quanti praticano la pesca subacquea. Alle spalle della spiaggia, troverai la zona umida degli stagni di Salina Manna e Salinedda, che offre ospitalità a una ricca fauna lacustre. La cornice naturalistica ne ha fatto luogo ideale per il film di alcuni registi come Lina Wertmüller, che vi ha girato alcune scene di ‘Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto’ (1974), Carroll Ballard (‘Black Stallion’, 1979) e Guy Ritchie (‘Swept Away’, 2001). Raggiungerai facilmente la spiaggia passando per il borgo turistico della Caletta, dove oltre a un attrezzato porto, potrai goderti un’altra meraviglia costiera di Siniscola. I fondali di fronte a Capo Comino, a pochi centinaia di metri dalla riva, sono un paradiso per il diving: qui troverai i resti di una flotta romana del periodo dell’imperatore Nerone, affondata durante una tempesta. E negli stessi abissi giacciono anche la nave Comandante Bafile e un piccolo aereo francese, rispettivamente, dal 1942 e dal 1963.
Lo spettacolo che offre è definito da molti turisti una meraviglia della Sardegna, capace di rigenerare lo spirito e regalare nuove emozioni in base alla luce del sole, dal sorgere al tramonto. Bèrchida è una spiaggia stupenda, lunga e spaziosa, considerata (e votata) come una delle più belle del Mediterraneo. Si trova nel territorio di Siniscola,​ in Baronìa, da cui dista pochi chilometri. Mai affollata, meta ideale di distensione e relax, con fondale basso, la sabbia fine e colori del mare che vanno dal verde al turchese. Potrai godere di vari comfort: chiosco-bar, attrezzature balneari, noleggio di canoe e pedalò, ampio parcheggio. È circondata da ginepri secolari e macchia mediterranea, che fungono da cornice naturale al r​io Berchìda, che nella sua foce forma un piccolo stagno dove vivono numerose specie animali. A ridosso della spiaggia anche due aree archeologiche nelle quali sorgono i resti dei nuraghi Conca Umosa e Paule e’ Luca. Con una lunga e piacevole camminata sulla battigia si possono raggiungere a nord le splendide dune di Capo Comino e s’Ena e sa Chitta,​ tre chilometri di sabbia bianca finissima, chiusa da scogli in prossimità di un vecchio faro, al largo del quale si trova la piccola Isola Rossa. Alle spalle c’è una pineta di pini d’Aleppo e domestici di circa mezzo secolo. Ancora più a settentrione troverai il piccolo borgo di pescatori di Santa Lucia, sorto attorno a una torre aragonese e alle spalle di una bella spiaggia di sabbia bianca, e la rinomata località turistica La Caletta, con tutti i servizi e una spiaggia lunga ben cinque chilometri. A sud di Bérchida, invece, c’è l’Oasi di Biderosa, un altro luogo magico. È una foresta costiera di oltre mille ettari, dentro la quale è facile avvistare uccelli migratori e specie stanziali, fiore all’occhiello di Siniscola per la varietà di flora e fauna che custodisce. La foresta costiera di include cinque calette, tra cui l’incantevole spiaggia di Biderosa, con alle spalle uno stagno dove dimorano fenicotteri rosa e aironi.
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Παραλία Bérchida
Berchida
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Lo spettacolo che offre è definito da molti turisti una meraviglia della Sardegna, capace di rigenerare lo spirito e regalare nuove emozioni in base alla luce del sole, dal sorgere al tramonto. Bèrchida è una spiaggia stupenda, lunga e spaziosa, considerata (e votata) come una delle più belle del Mediterraneo. Si trova nel territorio di Siniscola,​ in Baronìa, da cui dista pochi chilometri. Mai affollata, meta ideale di distensione e relax, con fondale basso, la sabbia fine e colori del mare che vanno dal verde al turchese. Potrai godere di vari comfort: chiosco-bar, attrezzature balneari, noleggio di canoe e pedalò, ampio parcheggio. È circondata da ginepri secolari e macchia mediterranea, che fungono da cornice naturale al r​io Berchìda, che nella sua foce forma un piccolo stagno dove vivono numerose specie animali. A ridosso della spiaggia anche due aree archeologiche nelle quali sorgono i resti dei nuraghi Conca Umosa e Paule e’ Luca. Con una lunga e piacevole camminata sulla battigia si possono raggiungere a nord le splendide dune di Capo Comino e s’Ena e sa Chitta,​ tre chilometri di sabbia bianca finissima, chiusa da scogli in prossimità di un vecchio faro, al largo del quale si trova la piccola Isola Rossa. Alle spalle c’è una pineta di pini d’Aleppo e domestici di circa mezzo secolo. Ancora più a settentrione troverai il piccolo borgo di pescatori di Santa Lucia, sorto attorno a una torre aragonese e alle spalle di una bella spiaggia di sabbia bianca, e la rinomata località turistica La Caletta, con tutti i servizi e una spiaggia lunga ben cinque chilometri. A sud di Bérchida, invece, c’è l’Oasi di Biderosa, un altro luogo magico. È una foresta costiera di oltre mille ettari, dentro la quale è facile avvistare uccelli migratori e specie stanziali, fiore all’occhiello di Siniscola per la varietà di flora e fauna che custodisce. La foresta costiera di include cinque calette, tra cui l’incantevole spiaggia di Biderosa, con alle spalle uno stagno dove dimorano fenicotteri rosa e aironi.
Centro principale delle Baronìe, ‘porta’ tra Gallura e Barbagie, nella costa centro-orientale della Sardegna: fra montagna e mare, fra cultura ed enogastronomia L’imponenza del Montalbo domina il paesaggio: la ‘dolomite sarda’ con le sue rocce candide si affaccia su 25 chilometri di costa, per metà sabbia fine e chiara. Siniscola è una cittadina di dodicimila abitanti, la più popolosa delle Baronie, seconda della provincia di Nuoro, a 50 chilometri da Olbia. In epoca romana fu Portus Lugudonis, mansione nella litoranea verso Karalis. Attorno uno scenario multiforme: rilievi calcarei, gole e strapiombi, colli e pianure, pascoli e vigneti, lagune e spiagge, luoghi ideali per trekking, passeggiate a cavallo, speleologia, free climbing e surf. Lungo la dorsale argentea dell’Albo, percorrerai suggestivi itinerari, un tempo sentieri di carbonai e pastori, tra siti archeologici e pinnettos, tra boschi di lecci e di macchia mediterranea, popolati da muflone, aquila reale e gracchio corallino. La vetta è ‘lunare’, a valle doline, voragini, fiumi sotterranei e grotte, abitate nella preistoria: Bona Fraule, dove sono state trovate armi di ferro, Gane ‘e Gortoe, ricca di concrezioni calcaree, sa Conca ‘e Locoli, erosa dall’impetuosità dell’acqua, e sa Prejone ‘e ‘Orcu, grotta-santuario nuragico. In tutto sono trenta gli insediamenti nuragici, tra cui i villaggi di Luthuthai e Rempellos, il nuraghe Conca Umosa e le tombe di Giganti sas Kolovranas, su Itichinzu e su Piccante. Le prime tracce umane sono del VI millennio a.C., nella grotta di Elène Portiche, successiva è Cuccuru ‘e Janas, ‘collina delle fate’, grotta con camere funerarie a raggiera. Dalla montagna i sentieri arrivano sino alle spiagge, interrotte da basse scogliere e incorniciate da acque limpide e turchesi. Prima tappa, La Caletta, frazione balneare e porto turistico con spiaggia dorata di cinque chilometri, delimitata da stagno su Graneri e pineta. In direzione sud troverai Santa Lucia, villaggio di pescatori, dove si svolgono, a giugno, Sapori di mare con degustazioni marinare e, a settembre, gli spettacoli del festival internazionale. Segue l’incantevole s’Ena e sa Chitta, la ‘spiaggia dei confetti’: sabbia bianca e rocce levigate. Poco più a sud, le gigantesche dune e i ginepri secolari di Capo Comino, cornice da film. Alle spalle, gli stagni di Salina Manna e Salinedda. Ancora più a sud, arriverai a Bèrchida, perla della costa orientale col suo abbagliante fulgore, dato da sabbia candida, acque smeraldine e rilievi dorati. In età spagnola la costa era protetta da torri d’avvistamento, ricordo di scorribande saracene. Ne restano una a Santa Lucia e una del 1608 che domina, insieme alla settecentesca parrocchiale di san Giovanni battista, il centro storico di origine medievale. Da visitare è Nostra Signora della Salute, costruita vicino alla sorgente ‘curativa’ di Luittu, una delle tante che punteggiano il territorio. Infiniti gli eventi: fuochi di sant’Antonio abate, carnevale, Settimana Santa, la tappa di Primavera in Baronia. A metà ottobre, la celebrazione più sentita (e secolare) per Nostra Signora delle Grazie. La religiosità si manifesta anche in varie sagre, nelle quali coglierai l’autenticità della comunità e assaggerai cannonau e pecorino, menù a base di suppa thiniscolesa e carni arrosto. L’emblema di Siniscola è sa pompia, grosso agrume, incrocio tra cedro e limone, da cui si ricavano squisiti dolci di laboriosa preparazione: pompìa intrea e s’aranzata. È usata anche in ambito di cosmesi ed erboristeria.
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Siniscola
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Centro principale delle Baronìe, ‘porta’ tra Gallura e Barbagie, nella costa centro-orientale della Sardegna: fra montagna e mare, fra cultura ed enogastronomia L’imponenza del Montalbo domina il paesaggio: la ‘dolomite sarda’ con le sue rocce candide si affaccia su 25 chilometri di costa, per metà sabbia fine e chiara. Siniscola è una cittadina di dodicimila abitanti, la più popolosa delle Baronie, seconda della provincia di Nuoro, a 50 chilometri da Olbia. In epoca romana fu Portus Lugudonis, mansione nella litoranea verso Karalis. Attorno uno scenario multiforme: rilievi calcarei, gole e strapiombi, colli e pianure, pascoli e vigneti, lagune e spiagge, luoghi ideali per trekking, passeggiate a cavallo, speleologia, free climbing e surf. Lungo la dorsale argentea dell’Albo, percorrerai suggestivi itinerari, un tempo sentieri di carbonai e pastori, tra siti archeologici e pinnettos, tra boschi di lecci e di macchia mediterranea, popolati da muflone, aquila reale e gracchio corallino. La vetta è ‘lunare’, a valle doline, voragini, fiumi sotterranei e grotte, abitate nella preistoria: Bona Fraule, dove sono state trovate armi di ferro, Gane ‘e Gortoe, ricca di concrezioni calcaree, sa Conca ‘e Locoli, erosa dall’impetuosità dell’acqua, e sa Prejone ‘e ‘Orcu, grotta-santuario nuragico. In tutto sono trenta gli insediamenti nuragici, tra cui i villaggi di Luthuthai e Rempellos, il nuraghe Conca Umosa e le tombe di Giganti sas Kolovranas, su Itichinzu e su Piccante. Le prime tracce umane sono del VI millennio a.C., nella grotta di Elène Portiche, successiva è Cuccuru ‘e Janas, ‘collina delle fate’, grotta con camere funerarie a raggiera. Dalla montagna i sentieri arrivano sino alle spiagge, interrotte da basse scogliere e incorniciate da acque limpide e turchesi. Prima tappa, La Caletta, frazione balneare e porto turistico con spiaggia dorata di cinque chilometri, delimitata da stagno su Graneri e pineta. In direzione sud troverai Santa Lucia, villaggio di pescatori, dove si svolgono, a giugno, Sapori di mare con degustazioni marinare e, a settembre, gli spettacoli del festival internazionale. Segue l’incantevole s’Ena e sa Chitta, la ‘spiaggia dei confetti’: sabbia bianca e rocce levigate. Poco più a sud, le gigantesche dune e i ginepri secolari di Capo Comino, cornice da film. Alle spalle, gli stagni di Salina Manna e Salinedda. Ancora più a sud, arriverai a Bèrchida, perla della costa orientale col suo abbagliante fulgore, dato da sabbia candida, acque smeraldine e rilievi dorati. In età spagnola la costa era protetta da torri d’avvistamento, ricordo di scorribande saracene. Ne restano una a Santa Lucia e una del 1608 che domina, insieme alla settecentesca parrocchiale di san Giovanni battista, il centro storico di origine medievale. Da visitare è Nostra Signora della Salute, costruita vicino alla sorgente ‘curativa’ di Luittu, una delle tante che punteggiano il territorio. Infiniti gli eventi: fuochi di sant’Antonio abate, carnevale, Settimana Santa, la tappa di Primavera in Baronia. A metà ottobre, la celebrazione più sentita (e secolare) per Nostra Signora delle Grazie. La religiosità si manifesta anche in varie sagre, nelle quali coglierai l’autenticità della comunità e assaggerai cannonau e pecorino, menù a base di suppa thiniscolesa e carni arrosto. L’emblema di Siniscola è sa pompia, grosso agrume, incrocio tra cedro e limone, da cui si ricavano squisiti dolci di laboriosa preparazione: pompìa intrea e s’aranzata. È usata anche in ambito di cosmesi ed erboristeria.
Percorrendo la statale 131 da Nuoro a Olbia, ti rapiranno la sua bianca imponenza e i suoi precipizi. Il Monte Albo, che prende nome dal colore chiaro delle rocce calcaree, ha una dorsale allungata, di circa venti chilometri, che domina le Baronìe. Il massiccio, compreso principalmente nel territorio di Lula e Siniscola e in parte in quello di Galtellì, Irgoli, Loculi e Lodè, è così ricco di gole e grotte, pareti verticali e burroni profondi, da meritare l’appellativo di ‘dolomite sarda’. Le cavità sono state usate spesso come rifugi. In quella di Bona Fraule, in tempi remoti forse luogo di culto, sono state trovate spade e pugnali di ferro. Molte cime del bastione calcareo superano i mille metri: le vette sono Punta Turuddò e Punta Catirina, dove si apre la grotta di Janna Manna, lunga 200 metri. Le due punte ‘gemelle’ stanno una di fronte all’altra, alte entrambe 1127 metri. Tra esse si cela l’inghiottitoio di saTumba 'e Nurai. La montagna ha percorsi escursionistici ben segnalati: lungo i costoni e attraverso i passi vedrai suggestivi panorami. Pochi gli angoli di bosco e ovunque macchia mediterranea ed endemismi, non a caso la Società botanica ha inserito Monte Albo tra i luoghi di interesse nazionale. L’aspro territorio è molto popolato: potrai avvistare cinghiali e mufloni sulle rocce o martore e gatti selvatici arrampicati su pini secolari. Sulle cime innevate volano aquila reale, astore, corvo imperiale e gracchio corallino. Nella parte a nord, salendo dove la vegetazione si dirada, affiorano le rocce. Ti apparirà come un paesaggio ‘lunare’, specie la bianchissima punta sos Aspros. Attorno spuntano affioramenti granitici e piccoli altopiani basaltici,detti gollei. L’uomo ha abitato il monte almeno dal Neolitico, come dimostra la domu de Janas di Mannu ‘e Gruris. Numerose le testimonianze nuragiche sulle cime, per esempio Littu Ertiches. Dell’età romana rimane in particolate una statuina in bronzo del dio Esculapio. Lungo i sentieri osserverai anche i segni lasciati dall’uomo più di recente, in particolare i pinnettos in pietra e legno, per secoli dimore dei pastori.
Montalbo SINISCOLA
Percorrendo la statale 131 da Nuoro a Olbia, ti rapiranno la sua bianca imponenza e i suoi precipizi. Il Monte Albo, che prende nome dal colore chiaro delle rocce calcaree, ha una dorsale allungata, di circa venti chilometri, che domina le Baronìe. Il massiccio, compreso principalmente nel territorio di Lula e Siniscola e in parte in quello di Galtellì, Irgoli, Loculi e Lodè, è così ricco di gole e grotte, pareti verticali e burroni profondi, da meritare l’appellativo di ‘dolomite sarda’. Le cavità sono state usate spesso come rifugi. In quella di Bona Fraule, in tempi remoti forse luogo di culto, sono state trovate spade e pugnali di ferro. Molte cime del bastione calcareo superano i mille metri: le vette sono Punta Turuddò e Punta Catirina, dove si apre la grotta di Janna Manna, lunga 200 metri. Le due punte ‘gemelle’ stanno una di fronte all’altra, alte entrambe 1127 metri. Tra esse si cela l’inghiottitoio di saTumba 'e Nurai. La montagna ha percorsi escursionistici ben segnalati: lungo i costoni e attraverso i passi vedrai suggestivi panorami. Pochi gli angoli di bosco e ovunque macchia mediterranea ed endemismi, non a caso la Società botanica ha inserito Monte Albo tra i luoghi di interesse nazionale. L’aspro territorio è molto popolato: potrai avvistare cinghiali e mufloni sulle rocce o martore e gatti selvatici arrampicati su pini secolari. Sulle cime innevate volano aquila reale, astore, corvo imperiale e gracchio corallino. Nella parte a nord, salendo dove la vegetazione si dirada, affiorano le rocce. Ti apparirà come un paesaggio ‘lunare’, specie la bianchissima punta sos Aspros. Attorno spuntano affioramenti granitici e piccoli altopiani basaltici,detti gollei. L’uomo ha abitato il monte almeno dal Neolitico, come dimostra la domu de Janas di Mannu ‘e Gruris. Numerose le testimonianze nuragiche sulle cime, per esempio Littu Ertiches. Dell’età romana rimane in particolate una statuina in bronzo del dio Esculapio. Lungo i sentieri osserverai anche i segni lasciati dall’uomo più di recente, in particolare i pinnettos in pietra e legno, per secoli dimore dei pastori.
L'area archeologica è situata sul Monte Senes, in posizione di dominio sulla valle del fiume Cedrino. Il complesso rientra nella categoria dei santuari di età nuragica dedicati al culto delle acque. Esso comprende due recinti sacri, un tempio ed altri edifici connessi alle attività del santuario. Diversi materiali sono stati recuperati all'interno della struttura, frammenti ceramici e resti di offerte di bronzo che risalgono tra l'età del Bronzo recente e la prima età del Ferro (1200-800 a.C.).
Area archeologica di Janna 'e Pruna
131 SS129
L'area archeologica è situata sul Monte Senes, in posizione di dominio sulla valle del fiume Cedrino. Il complesso rientra nella categoria dei santuari di età nuragica dedicati al culto delle acque. Esso comprende due recinti sacri, un tempio ed altri edifici connessi alle attività del santuario. Diversi materiali sono stati recuperati all'interno della struttura, frammenti ceramici e resti di offerte di bronzo che risalgono tra l'età del Bronzo recente e la prima età del Ferro (1200-800 a.C.).
L’uomo l’ha protetto, rinverdito e reso fruibile. Una storia di grande rispetto verso la natura caratterizza il Parco regionale dell’Oasi di Tepilora, in realtà ‘giovanissimo’ (istituito nel 2014), ma con una lunga gestazione. E, soprattutto, con un alto valore naturalistico e storico-culturale: quasi ottomila ettari di foreste incontaminate, sentieri, sorgenti, fiumi e ‘dune’ nel territorio di Bitti, Lodè, Posada e Torpè. Le due aree principali, Tepilora e Crastazza, tra 1980 e 1986, vennero rimboschite, usando per l’impianto conifere. L’intero perimetro fu dotato di infrastrutture e servizi, così la nuova vegetazione andò a integrare quella spontanea mediterranea. In questo rifiorire hanno trovato rifugio numerose specie​: cinghiale, lepre sarda, volpe, ed esemplari di daino e muflone. Il parco si estende dai boschi di Tepilora sino alla foce del Rio Posada, elemento di connessione tra montagna e mare. Il suo delta con meandri, anse e foci fossili, è il risultato di millenni di evoluzione. Canneti, tamerici e giunchi assicurano condizioni ottimali per la nidificazione di cormorani, garzette, aironi, fenicotteri, cavalieri d’Italia e anche il pollo sultano. Il Posada si biforca, uno dei rami si collega allo stagno Longu: è il contesto ideale per escursioni in kayak. Il monte Tepilora è l’elemento distintivo del parco: una punta rocciosa triangolare stagliata sullo sfondo delle aree boschive di Crastazza e della foresta di Sos Littos, protetta dal 1914. A caratterizzare la natura selvaggia è l’aquila reale. Le escursioni proseguono sul Montalbo, con una fitta rete di sentieri attraverso il verde, mentre in cima impera il deserto lunare; al lago artificiale Maccheronis, ideale per passeggiate in bici, assistite da moderne piste ciclabili; infine, alla foresta di Usinavà, caratterizzata da rocce che il tempo ha modellato in forme del mondo animale.
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Parco Regionale di Tepilora, Sant'Anna e Rio Posada
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L’uomo l’ha protetto, rinverdito e reso fruibile. Una storia di grande rispetto verso la natura caratterizza il Parco regionale dell’Oasi di Tepilora, in realtà ‘giovanissimo’ (istituito nel 2014), ma con una lunga gestazione. E, soprattutto, con un alto valore naturalistico e storico-culturale: quasi ottomila ettari di foreste incontaminate, sentieri, sorgenti, fiumi e ‘dune’ nel territorio di Bitti, Lodè, Posada e Torpè. Le due aree principali, Tepilora e Crastazza, tra 1980 e 1986, vennero rimboschite, usando per l’impianto conifere. L’intero perimetro fu dotato di infrastrutture e servizi, così la nuova vegetazione andò a integrare quella spontanea mediterranea. In questo rifiorire hanno trovato rifugio numerose specie​: cinghiale, lepre sarda, volpe, ed esemplari di daino e muflone. Il parco si estende dai boschi di Tepilora sino alla foce del Rio Posada, elemento di connessione tra montagna e mare. Il suo delta con meandri, anse e foci fossili, è il risultato di millenni di evoluzione. Canneti, tamerici e giunchi assicurano condizioni ottimali per la nidificazione di cormorani, garzette, aironi, fenicotteri, cavalieri d’Italia e anche il pollo sultano. Il Posada si biforca, uno dei rami si collega allo stagno Longu: è il contesto ideale per escursioni in kayak. Il monte Tepilora è l’elemento distintivo del parco: una punta rocciosa triangolare stagliata sullo sfondo delle aree boschive di Crastazza e della foresta di Sos Littos, protetta dal 1914. A caratterizzare la natura selvaggia è l’aquila reale. Le escursioni proseguono sul Montalbo, con una fitta rete di sentieri attraverso il verde, mentre in cima impera il deserto lunare; al lago artificiale Maccheronis, ideale per passeggiate in bici, assistite da moderne piste ciclabili; infine, alla foresta di Usinavà, caratterizzata da rocce che il tempo ha modellato in forme del mondo animale.

Ristoranti e agriturismi nella zona

Agriturismo Predas Rujas
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Sa Corte Cucina Tipica Sarda a Siniscola
6 Piazza Yenne
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La locanda del pescatore si trova a Santa Lucia
6 ντόπιοι το προτείνουν
La Locanda Del Pescatore
6 Via Lungomare
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chiedete del gelato alla pompia
Gelateria Giglio Marino
5 Via Genova
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Il Moletto Oyster Restourant
15 Via del Faro
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Pizzeria al taglio Mucelli di Mucelli Maria Pina
35 Via Giacomo Matteotti
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La Colmena
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Da Bastiano Pizza
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pizzeria
Osteria Pizzeria Il Talismano
85 Via Antonio Gramsci
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L'Ostrica
90 Via Nazario Sauro
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La Bottega dei Sapori
25 Via A. Gramsci
Posada
Trattoria La Scarpetta
45 Via A. Gramsci

escursioni

Sardinia Slow Experience
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Prodotti locali

Qui potete comprare il pane carasau e sa pompia il dolce tradizionale di Siniscola
Panificio Pau
71 Via G.F.Conteddu
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Ceramiche Artistiche Terra Sarda
CERAMICHE CASU di Mario Casu
la cantina di bacco
7 Via Sandro Pertini
Macelleria Antonello
179 Via De Gasperi

Supermercato

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Sea Shop Grocery Store
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Panificio Giancarlo Carta
111 Via Nazario Sauro