Caserta

Serena & Alfonso
Caserta

Visite turistiche

Considerato, insieme al Palazzo Reale di Caserta ed all'Acquedotto del Vanvitelli, Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO. Questo complesso è stato il sogno utopico Re Ferdinando per dar vita alla sua Ferdinandopoli, un borgo ideale dove dare esecuzione a un modello di giustizia e di equità sociale nuovo per le nazioni del XVIII secolo ispirato a una forma di socialismo illuminato. Innanzitutto esso rientra nei Siti Reali nati dalla politica di potenziamento dei Borbone. Il Museo è composto da diverse sezioni: la sezione di archeologia industriale, ossia l’antica Fabbrica della Seta, l’Appartamento Storico e i Reali Giardini. Sezione di Archeologia Industriale, si sviluppa su due piani e ospita numerosi macchinari e attrezzature dell’epoca utilizzate nelle varie fasi della lavorazione della seta. Appartamento Reale, composto da una serie di stanze particolarmente affascinanti, in cui la seta è sempre protagonista. Tra tutte spiccano: il Bagno Grande, cosiddetto “Bagno di Maria Carolina”, interamente dipinto ad encausto nel 1792 dal primo pittore di corte, Philiph Hachert; la sala da pranzo, dipinta con storie della vita di Bacco da Fedele Fischetti; la stanza da letto, sul cui soffitto campeggia l’Aurora, opera di Giuseppe Cammarano; il Coretto, da cui i sovrani assistevano alle celebrazioni liturgiche nella sottostante chiesa di San Ferdinando Re, tuttora aperta al culto. E’ anche possibile visitare la Casa del Tessitore, un tipico esempio di abitazione dell’operaio leuciano, arredata con mobilio dei primi anni del ‘900, dove è ricostruito l’ambiente e le condizioni di vita dell’epoca.
30 ντόπιοι το προτείνουν
Μνημειακό συγκρότημα Belvedere San Leucio
30 ντόπιοι το προτείνουν
Considerato, insieme al Palazzo Reale di Caserta ed all'Acquedotto del Vanvitelli, Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO. Questo complesso è stato il sogno utopico Re Ferdinando per dar vita alla sua Ferdinandopoli, un borgo ideale dove dare esecuzione a un modello di giustizia e di equità sociale nuovo per le nazioni del XVIII secolo ispirato a una forma di socialismo illuminato. Innanzitutto esso rientra nei Siti Reali nati dalla politica di potenziamento dei Borbone. Il Museo è composto da diverse sezioni: la sezione di archeologia industriale, ossia l’antica Fabbrica della Seta, l’Appartamento Storico e i Reali Giardini. Sezione di Archeologia Industriale, si sviluppa su due piani e ospita numerosi macchinari e attrezzature dell’epoca utilizzate nelle varie fasi della lavorazione della seta. Appartamento Reale, composto da una serie di stanze particolarmente affascinanti, in cui la seta è sempre protagonista. Tra tutte spiccano: il Bagno Grande, cosiddetto “Bagno di Maria Carolina”, interamente dipinto ad encausto nel 1792 dal primo pittore di corte, Philiph Hachert; la sala da pranzo, dipinta con storie della vita di Bacco da Fedele Fischetti; la stanza da letto, sul cui soffitto campeggia l’Aurora, opera di Giuseppe Cammarano; il Coretto, da cui i sovrani assistevano alle celebrazioni liturgiche nella sottostante chiesa di San Ferdinando Re, tuttora aperta al culto. E’ anche possibile visitare la Casa del Tessitore, un tipico esempio di abitazione dell’operaio leuciano, arredata con mobilio dei primi anni del ‘900, dove è ricostruito l’ambiente e le condizioni di vita dell’epoca.
Le origini del Setificio Leuciano risalgono all’incirca al 1778 anno in cui fu costituita la Real Colonia di San Leucio, che era nota e riconosciuta in tutta Europa, per la capacità della propria comunità di realizzare un’eccellente manifattura basata sulla produzione serica. La Real Colonia di San Leucio ha sviluppato, grazie al progetto illuminato di Re Ferdinando IV di Borbone, sin dal 1789, la produzione di uniche e pregiatissime stoffe famose in tutto il mondo. Oggi questo Sito Reale insieme al suo museo della Seta e la Reggia di Caserta, è Patrimonio dell’Umanità riconosciuto dall’UNESCO; in questa prestigiosa cornice il Setificio Leuciano, ultimo ed unico setificio attivo a San Leucio, attraverso ricerca tecnologica e sapienza artigianale, tradizione e virtu’ seriche, propone le sue preziose stoffe.
Setificio Leuciano
8 Piazza della Seta
Le origini del Setificio Leuciano risalgono all’incirca al 1778 anno in cui fu costituita la Real Colonia di San Leucio, che era nota e riconosciuta in tutta Europa, per la capacità della propria comunità di realizzare un’eccellente manifattura basata sulla produzione serica. La Real Colonia di San Leucio ha sviluppato, grazie al progetto illuminato di Re Ferdinando IV di Borbone, sin dal 1789, la produzione di uniche e pregiatissime stoffe famose in tutto il mondo. Oggi questo Sito Reale insieme al suo museo della Seta e la Reggia di Caserta, è Patrimonio dell’Umanità riconosciuto dall’UNESCO; in questa prestigiosa cornice il Setificio Leuciano, ultimo ed unico setificio attivo a San Leucio, attraverso ricerca tecnologica e sapienza artigianale, tradizione e virtu’ seriche, propone le sue preziose stoffe.
Un ardito capolavoro di ingegneria e stile, protetto dall'Unesco come patrimonio dell'umanità, che impreziosisce l'offerta artistica e turistica della nostra provincia. L’Acquedotto Carolino fu voluto dal re Carlo III di Borbone al fine di trasportare l’acqua del fiume Fizzo al Palazzo Reale e alle zone limitrofe, andando ad alimentare le filande di San Leucio e la Reale Delizia di Carditello. I lavori iniziarono nel 1753 e furono completati nel 1770 sotto la direzione di Luigi Vanvitelli. Il condotto è segnalato da 67 torrini ed ha una pendenza di 1/2 mm per metro; passa dal territorio beneventano a quello casertano grazie al monumentale viadotto dei “Ponti della Valle”, a tre ordini di arcate sovrapposte e lungo 500 metri.
24 ντόπιοι το προτείνουν
Υδραγωγείο του Βανβιτέλλι
Strada Statale 265
24 ντόπιοι το προτείνουν
Un ardito capolavoro di ingegneria e stile, protetto dall'Unesco come patrimonio dell'umanità, che impreziosisce l'offerta artistica e turistica della nostra provincia. L’Acquedotto Carolino fu voluto dal re Carlo III di Borbone al fine di trasportare l’acqua del fiume Fizzo al Palazzo Reale e alle zone limitrofe, andando ad alimentare le filande di San Leucio e la Reale Delizia di Carditello. I lavori iniziarono nel 1753 e furono completati nel 1770 sotto la direzione di Luigi Vanvitelli. Il condotto è segnalato da 67 torrini ed ha una pendenza di 1/2 mm per metro; passa dal territorio beneventano a quello casertano grazie al monumentale viadotto dei “Ponti della Valle”, a tre ordini di arcate sovrapposte e lungo 500 metri.
Borgo medievale dalle origini antichissime, situato ai piedi dei Monti Tifatini, a 400 metri di altezza e a 10 km dal centro di Caserta. Arrivare qui è davvero semplice, basta imboccare una panoramica che da Caserta porta al centro antico del paese; si parcheggia in basso e ci si lascia accogliere all’ingresso del borgo medioevale da una pineta di abeti, e già qui, si sente che l’aria è diversa. Già nel 861d.C, in uno scritto, si legge di un insediamento chiamato “Casa Irtam”, ovvero villaggio in alto. Un villaggio posto in alto che è stato il centro di Caserta durante tutto il medioevo e portato allo splendore all’epoca dei Normanni quando fu costruito la Cattedrale dedicata a San Michele Arcangelo, uno vero gioiello. Le stradine del borgo di Casertavecchia sono tutte una piacevole scoperta: Il Maschio, o la Torre dei Falchi è la seconda torre più alta d’Europa, dopo quella di Aigues-Mortes in Provenza; misura circa 30 metri. Il castello di Casertavecchia pare sia stato costruito intorno al 861 d.c dai conti di Capua e fortificato dai Normanni e dagli Svevi. Aveva all’epoca 6 torri di avvistamento ma ha perso la sua forma nei secoli a causa di assalti e diversi terremoti e oggi non restano che pochi ruderi e parte delle mura. La Chiesa dell’Annunziata, una graziosa chiesetta del 1300 completamente in stile gotico, sia nella parte esterna che in quella interna. La Cattedrale del borgo di Casertavecchia è dedicata a San Michele Arcangelo ed è l’edificio religioso più importante del paese. Costruita tra il 1113 e il 1153, quello che vediamo oggi è il frutto di vari stili architettonici che negli anni si sono susseguiti. Accanto al Duomo svetta poi, il bel Campanile in circa 32 metri di altezza che sovrastano l’intero borgo dall’alto. È secondario rispetto alla cattedrale, ed ha influenze di stile gotico.
70 ντόπιοι το προτείνουν
Casertavecchia
70 ντόπιοι το προτείνουν
Borgo medievale dalle origini antichissime, situato ai piedi dei Monti Tifatini, a 400 metri di altezza e a 10 km dal centro di Caserta. Arrivare qui è davvero semplice, basta imboccare una panoramica che da Caserta porta al centro antico del paese; si parcheggia in basso e ci si lascia accogliere all’ingresso del borgo medioevale da una pineta di abeti, e già qui, si sente che l’aria è diversa. Già nel 861d.C, in uno scritto, si legge di un insediamento chiamato “Casa Irtam”, ovvero villaggio in alto. Un villaggio posto in alto che è stato il centro di Caserta durante tutto il medioevo e portato allo splendore all’epoca dei Normanni quando fu costruito la Cattedrale dedicata a San Michele Arcangelo, uno vero gioiello. Le stradine del borgo di Casertavecchia sono tutte una piacevole scoperta: Il Maschio, o la Torre dei Falchi è la seconda torre più alta d’Europa, dopo quella di Aigues-Mortes in Provenza; misura circa 30 metri. Il castello di Casertavecchia pare sia stato costruito intorno al 861 d.c dai conti di Capua e fortificato dai Normanni e dagli Svevi. Aveva all’epoca 6 torri di avvistamento ma ha perso la sua forma nei secoli a causa di assalti e diversi terremoti e oggi non restano che pochi ruderi e parte delle mura. La Chiesa dell’Annunziata, una graziosa chiesetta del 1300 completamente in stile gotico, sia nella parte esterna che in quella interna. La Cattedrale del borgo di Casertavecchia è dedicata a San Michele Arcangelo ed è l’edificio religioso più importante del paese. Costruita tra il 1113 e il 1153, quello che vediamo oggi è il frutto di vari stili architettonici che negli anni si sono susseguiti. Accanto al Duomo svetta poi, il bel Campanile in circa 32 metri di altezza che sovrastano l’intero borgo dall’alto. È secondario rispetto alla cattedrale, ed ha influenze di stile gotico.
Il Museo Provinciale Campano di Capua, fondato dal Canonico Gabriele Iannelli nel 1870 ed inaugurato nel 1874 e’ stato definito da Amedeo Maiuri “il più significativo della civiltà italica della Campania”, regione a cui Capua ha dato il nome.
12 ντόπιοι το προτείνουν
Museo Campano
68 Via Roma
12 ντόπιοι το προτείνουν
Il Museo Provinciale Campano di Capua, fondato dal Canonico Gabriele Iannelli nel 1870 ed inaugurato nel 1874 e’ stato definito da Amedeo Maiuri “il più significativo della civiltà italica della Campania”, regione a cui Capua ha dato il nome.
Dedicata a San Michele Arcangelo, la basilica benedettina sorge lungo il declivio occidentale del monte Tifata. Fu edificata nel X secolo sui ruderi del tempio dedicato a Diana Tifatina, di cui ripercorre il perimentro con l'aggiunta delle absidi al termine delle navate. Di quest'ultimo sono stati reimpiegati, nella ricostruzione della basilica del 1072 voluta dall'abate Desiderio di Montecassino (il futuro papa Vittore III), capitelli corinzi, colonne e la pavimentazione. La facciata è preceduta da un ampio porticato a cinque arcate ogivali di cui la centrale, più ampia, è realizzata con materiali marmorei di reimpiego. Il campanile ha un basamento in blocchi di pietra calcarea e bifore al secondo livello. La chiesa è a pianta basilicale, senza transetto, con tre navate absidate. Anche le colonne che dividono le navate sono di reimpiego. Le pareti risultano completamente affrescate con episodi dall'Antico e Nuovo Testamento attribuibili al periodo di ricostruzione della chiesa voluta dall'abate Desiderio, come testimoniano il suo ritratto nell'abside con il nimbo quadrato (utilizzato per distinguere i personaggi viventi) mentre offre a Cristo il modello della chiesa nonché l'epigrafe sul portale d'ingresso
8 ντόπιοι το προτείνουν
Saint Angelo in Formis Church
120 Via L Baia
8 ντόπιοι το προτείνουν
Dedicata a San Michele Arcangelo, la basilica benedettina sorge lungo il declivio occidentale del monte Tifata. Fu edificata nel X secolo sui ruderi del tempio dedicato a Diana Tifatina, di cui ripercorre il perimentro con l'aggiunta delle absidi al termine delle navate. Di quest'ultimo sono stati reimpiegati, nella ricostruzione della basilica del 1072 voluta dall'abate Desiderio di Montecassino (il futuro papa Vittore III), capitelli corinzi, colonne e la pavimentazione. La facciata è preceduta da un ampio porticato a cinque arcate ogivali di cui la centrale, più ampia, è realizzata con materiali marmorei di reimpiego. Il campanile ha un basamento in blocchi di pietra calcarea e bifore al secondo livello. La chiesa è a pianta basilicale, senza transetto, con tre navate absidate. Anche le colonne che dividono le navate sono di reimpiego. Le pareti risultano completamente affrescate con episodi dall'Antico e Nuovo Testamento attribuibili al periodo di ricostruzione della chiesa voluta dall'abate Desiderio, come testimoniano il suo ritratto nell'abside con il nimbo quadrato (utilizzato per distinguere i personaggi viventi) mentre offre a Cristo il modello della chiesa nonché l'epigrafe sul portale d'ingresso

Offerta gastronomica

I Masanielli di Francesco Martucci si aggiudica la prima posizione nella classifica 50 Top Pizza World 2022.
16 ντόπιοι το προτείνουν
I Masanielli di Francesco Martucci
11 Viale Giulio Douhet
16 ντόπιοι το προτείνουν
I Masanielli di Francesco Martucci si aggiudica la prima posizione nella classifica 50 Top Pizza World 2022.
Ottima pizza!
10 ντόπιοι το προτείνουν
I Masanielli Pizzeria da Sasà Martucci
23 Via Antonio Vivaldi
10 ντόπιοι το προτείνουν
Ottima pizza!
Storico ristorante di Caserta, propone gustosi piatti e ottimi vini della nostra terra con uno sguardo alla cucina internazionale.
Antica Hostaria Massa
55 Via Giuseppe Mazzini
Storico ristorante di Caserta, propone gustosi piatti e ottimi vini della nostra terra con uno sguardo alla cucina internazionale.
Osteria da Miduccia
83 Via San Carlo
Ristorante Sunrise
112 Corso Trieste
Very closed to Maisonette Sant’Anna for a casual dinner.
Trattoria Caprese Caserta
104 Via Roma
Very closed to Maisonette Sant’Anna for a casual dinner.
Il Ristorante-Trattoria Chichibio si trova nel cuore del centro storico di Caserta a circa 80 metri dall'ingresso principale della favolosa più che unica Reggia di Caserta. La trattoria dispone di una saletta esterna, e sale su interne disposte su tre livelli. Per una cena a lume di candela al secondo piano è situato un balconcino che ospita due tavoli, da cui si ammira il piazzale d'ingresso, parte dei giardini della Flora nonchè la parte laterale della Reggia. Carne, Pesce e Tartufo sono i pilastri del menù di questa trattoria.
Ristorante Trattoria Chichibio
4 Via Franco Ferrante
Il Ristorante-Trattoria Chichibio si trova nel cuore del centro storico di Caserta a circa 80 metri dall'ingresso principale della favolosa più che unica Reggia di Caserta. La trattoria dispone di una saletta esterna, e sale su interne disposte su tre livelli. Per una cena a lume di candela al secondo piano è situato un balconcino che ospita due tavoli, da cui si ammira il piazzale d'ingresso, parte dei giardini della Flora nonchè la parte laterale della Reggia. Carne, Pesce e Tartufo sono i pilastri del menù di questa trattoria.
Sunrise Pizza
87 Via Roma
8 ντόπιοι το προτείνουν
Tre Farine
46 Via C. Battisti
8 ντόπιοι το προτείνουν
Relax food restaurant nei pressi della Reggia di Caserta, mescola sapientemente, in un unico luogo, la dolcezza di un cafè, la praticità di un bistrot, la ricercatezza di un ristorante e la comodità di un lounge bar. https://www.theboreale.com
Boreale
km 24/850 Viale Carlo III
Relax food restaurant nei pressi della Reggia di Caserta, mescola sapientemente, in un unico luogo, la dolcezza di un cafè, la praticità di un bistrot, la ricercatezza di un ristorante e la comodità di un lounge bar. https://www.theboreale.com
beef bar con panini Gourmet e Carni Pregiate Nazionali e internazionionali.
12 Morsi Burger & Friends Caserta
164 Corso Trieste
beef bar con panini Gourmet e Carni Pregiate Nazionali e internazionionali.
Miglior pizzaiolo al mondo - Best Chef awards 2021 Situata a Caiazzo, un piccolo paesino poco più a nord di Caserta, La pizzeria di Franco Pepe propone una pizza gourmet con un impasto lavorato rigorosamente a mano, nella madia in legno, lievitato naturalmente a temperatura ambiente. Obbligatorio prenotare!
24 ντόπιοι το προτείνουν
Pepe In Grani
3 Vicolo S. Giovanni Battista
24 ντόπιοι το προτείνουν
Miglior pizzaiolo al mondo - Best Chef awards 2021 Situata a Caiazzo, un piccolo paesino poco più a nord di Caserta, La pizzeria di Franco Pepe propone una pizza gourmet con un impasto lavorato rigorosamente a mano, nella madia in legno, lievitato naturalmente a temperatura ambiente. Obbligatorio prenotare!
Non puoi lasciare Caserta senza aver assaggiato la mozzarella!!!! ⚪️⚪️🐃🐃
Caseificio Leuci Franco
150 Via Nazionale Appia
Non puoi lasciare Caserta senza aver assaggiato la mozzarella!!!! ⚪️⚪️🐃🐃